Ne succedono davvero di cotte e di crude a ventotto anni dalla morte di
John Lennon. Si narra ad esempio che
Liam Gallagher degli Oasis sia stato invitato da
Yoko Ono a visitare la casa di New York appartenuta a lei e a John.
Ma tra un pasticcino e un thè delle cinque, il fantasma del musicista di Liverpool si sarebbe materializzato tanto che Liam sarebbe scappato per la paura.
Era qualcosa di davvero insolito e sono andato via, ma so che da quel momento non ho smesso di scrivere canzoni.
Intanto continua a far discutere il libro sull’artista – “John Lennon: The Life” – appena pubblicato da Philip Norman dopo un lavoro durato cinque anni.
Nevrotico e malato di sesso, John viene dipinto come un uomo infedele (nel libro si racconta l’episodio in cui l’allora moglie Cynthia lo scoprì per caso a letto con Yoko Ono, e lui si limitò a rispondere “Oh, ciao”) e come un amante nevrotico.
Il giornalista-scrittore parla di quella volta in cui John e Yoko erano a cena da un amico e all’improvviso l’ex Beatles riuscì a trascinare la compagna in un appartamento per fare sesso tutta la notte su un grande divano.
E poi l’episodio del rapporto sessuale imposto a una donna che Lennon conobbe durante una festa esclusiva a New York. Il cantante la prese con forza e la portò in una stanza dove ci fu un amplesso così rumoroso da costringere il padrone di casa a mettere un disco di Bob Dylan per non far sentire le loro urla. Piccola nota: quella sera era presente anche Yoko Ono…
Ancora, il capitolo dedicato ai figli e al rapporto non sempre sereno con questi, soprattutto con Julian, avuto dalla moglie Cynthia, che per mesi non aveva notizie del padre latitante e poi, all’improvviso, se lo vedeva riapparire ma sempre con un atteggiamento sbrigativo.
I misteri e le cattiverie continuano… dove sarà la verità?