Michael Jackson era un uomo amato? Direi di si, a giudicare dalle lacrime versate dai milioni di fan in ogni angolo del pianeta. Lacrime amare per almeno un paio di generazioni di ammiratori che ora restano improvvisamente orfani, seppure con la grande eredità di una musica che resterà per sempre.
Di sicuro lo amavano i suoi figli, ma non si può dire altrettanto dei tanti personaggi che ruotavano intorno al Re del Pop, sfruttandolo fino all’osso, a cominciare proprio dai parenti. E’ quanto emerge dalle rivelazioni di Grace Rwaramba, la babysitter di origine ruandese che è stata al fianco di Jacko per ben 17 anni, prima come segretaria, poi come tata per i tre figli del cantante.
Ebbene, ieri la signora ha confidato al Sunday Times di aver ricevuto una strana telefonata nelle ore immediatamente successive alla morte di Michael:
Mi hanno chiesto dove Michael tenesse i soldi. Io gli ho detto di guardare nei sacchi della spazzatura e sotto la moquette, dove usava nasconderli. Ma la chiamata mi ha scioccata. Avevano appena perso un familiare e chiedevano il suo denaro!
La nanny non rivela il nome di colui (o colei) che ha effettuato la chiamata, ma è comunque scioccante che un parente (fratello? sorella? genitore?) si attivi immediatamente per sapere dove sia il tesoretto del caro estinto! Quale tesoro, poi:
Spesso Jackson era sul lastrico. Non aveva la più pallida idea di come amministrare il suo denaro e appena ne arrivava un po’ lo sperperava. Continuavamo a vivere in hotel lussuosi, ci spostavamo come nomadi. Ma invece di acquistare una casa per i suoi figli Michael spendeva in sciocchezze. E poi i suoi famigliari ne approfittavano, chiedevano spesso aiuto.
E invece chi aveva bisogno di aiuto era proprio lui!
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