Dopo la condanna ad otto settimane di carcere per guida in stato di ebbrezza, George Michael ha tentato di ottenere la libertà sulla parola (che faccia tosta, vero?).
Purtroppo per lui, i suoi avvocati non sono riusciti nell’impresa, ma le autorità britanniche non potevano restare insensibili a lungo alla sua fama, tanto da concedergli almeno il trasferimento in un carcere meno duro.
Il cantante inglese verrà dunque trasferito in un carcere di categoria D (da quelle parti lo chiamano open prison), dove generalmente si lavora a favore della comunità mentre si sconta la pena.
Non sappiamo se questo servirà a fargli mettere la testa a posto, ma un po’ di duro (?) lavoro non gli farà male.
Salve,
il ricorso all’appello è stato consigliato dagli avvocati di George Michael ma rifiutato dallo stesso cantante il quale non ha voluto, appunto, procedere per quella strada, dichiarando molto umilmente, di volersi fare le 4 settimane di carcere. E’ stato strasferito nella open prison in quanto più adatta alla sua “condanna” (guida in stato di ebrezza).
Sta bene ed è sereno.
In quanto informati dei veri fatti e vicini al management della pop star, chiediamo di non procedere con false notizie e in futuro informarvi meglio.
Grazie.
@ Bianca:
E’ un vero piacere avere tra i nostri lettori persone così vicine al management di George Michael. In ogni caso, fonti alla mano, il cantante ha presentato tramite i suoi avvocati una richiesta per la libertà su cauzione (così riportavano i tabloid inglesi nella giornata di ieri, con tanto di citazione di fonte interna alla Blackfriars Crown Court), richiesta tra l’altro respinta.
Quanto all’adeguatezza della pena, se posso permettermi (e qui mi farò molti nemici), otto settimane di open prison, che poi verranno ridotte a quattro (o forse anche meno), non sono sufficienti per uno che ripetutamente ha causato incidenti a causa dell’uso/abuso di alcol e droga (e te lo dice una che adora le sue canzoni).
Saluti 🙂