Ormai siamo sul fondo del pozzo e stiamo cominciando a scavare. No ragazzi, non stiamo parlando dei lavori per un nuovo impianto di irrigazione, ma della parabola discendente della solita Britney Spears, che sembra ormai dirigersi a grandi passi verso una fine che in pochi sospettavano solo qualche anno fa.

L’ultima notizia battuta dalle agenzie di stampa americane la vuole in un letto d’ospedale, dopo una notte da incubo che l’ha costretta al secondo ricovero forzato in meno di un mese.

Ha seri problemi mentali e questo lo avevamo capito da tempo, prima ancora che i giornali di mezzo mondo la sbattessero in prima pagina in preda all’ennesima crisi di nervi, ma mai potevamo immaginare che si rendesse necessaria la nomina di un tutore per lei.


Dal Cedars Sinai Medical Center fanno sapere in via ufficiosa che la ormai ex cantante non sarebbe in grado di provvedere ai suoi bisogni primari, come vestirsi o alimentarsi ed il tribunale ha stabilito quindi che sarà il padre a tenerla sotto tutela e ad occuparsi del suo patrimonio.

Fuoco e fiamme dalla bocca di Britney appena appresa la notizia:

Non ne posso più di tutto questo. Possono prendere quella fottuta casa e ficcarsela… in quel posto. Anzi no, non possono! Nessuno prende la mia casa. Chi è la mia famiglia?!

Già e verrebbe da aggiungere: dov’era mentre la piccola, fragile Brit si rovinava la vita? Facile correre adesso al capezzale della “pazza”, facile richiedere un’ordinanza restrittiva per il suo manager o cambiare le serrature di casa, per impedire che qualcuno del suo entourage possa entrarvi, ma finora dove si era nascosto il premuroso padre?

Certo davanti ad un bel patrimonio da curare, impossibile tirarsi indietro e lavarsene le mani.

Mai come stavolta, è il caso di dire: povera Britney! In tutti i sensi!