Continua il mistero sulla morte di Amy Winehouse. Mistero che forse è voluto dai media per ricreare la stessa atmosfera che ha circondato le morti degli altri membri del cosiddetto Club 27. E’ sempre così, quando c’è una grande star in ballo, a maggior ragione se la sua vita è stata costellata di eccessi.
Mentre Michael Jackson non trova pace a distanza di due anni dalla sua morte, tutto lascia presagire che sentiremo parlare della Winehouse ancora per molto. Trovata senza vita a soli 27 anni nella sua camera da letto, Amy Winehouse è stata la protagonista di una “morte annunciata”. Dopo essersi esibita completamente sbronza a Belgrado, la cantante ci ha provato, forse, in tutti i modi a lasciarsi alle spalle la dipendenza da alcol, ma non c’è stato niente da fare.
Qualche tempo fa, Wino aveva dichiarato di aver chiuso completamente con le droghe, anche se tra le indiscrezioni subito dopo la sua morte, c’è anche quella in base alla quale avrebbe fatto acquisti particolari, tra cui eroina. Ma intanto la polizia non si è voluta sbilanciare e sembra che dall’autopsia non sia emersa alcuna causa particolare.
Niente circostanze sospette, ancora non è stata stabilita una formale causa di morte, ma si attendono i test tossicologici che, con tutta probabilità, riveleranno che prima di morire Amy ha dato un ultimo saluto alla sua cara bottiglia di vodka. Però l’attesa sarà ancora lunga, visto che per questi test dovranno passare dalle due alle quattro settimane.
Intanto i genitori della cantante, come i numerosi fan, si sono recati a Camden Square: la madre dell’artista non è riuscita a trattenere il pianto, 24 ore prima di morire Amy Winehouse l’aveva salutata dicendole “Ti voglio bene, mamma”. Oltre ai genitori, era presente anche l’ex fidanzato, il regista Reg Traviss, evidentemente sconvolto. Solo adesso che è scomparsa, il mondo sembra essersi veramente accorto del lato più sensibile della cantante, che tramite le sue canzoni forse qualche appello disperato lo aveva lanciato già.