Dopo fatti di cronaca più o meno gravi, aggressioni fatte e ricevute, fiumi di critiche e difese, i Tokio Hotel tornano finalmente sul palco per cimentarsi nell’arte della canzone, che è poi quella che gli riesce meglio.
In questi giorni sono in Italia per presentare un paio di singoli del prossimo album e proprio l’altra sera si sono esibiti in piazza del Popolo a Roma, nell’ambito del Coca Cola live Mtv-The Summer Song, che ha decretato la canzone dell’estate 2009.
C’era Marco Carta, altro idolo delle ragazzine (e vincitore della manifestazione, tra l’altro), c’erano i Negrita, c’era Giusy Ferreri, c’erano i Finley e i Dora, ma nessuno come i Tokio Hotel è riuscito ad entusiasmare la folla di teenagers arrivata da ogni parte d’Italia per vedere da vicino gli idoli venuti da Magdeburgo.
Roma per un giorno ha parlato tedesco, con scene di isterismo in ogni angolo (manco si fosse presentato il fantasma di Michael Jackson) e bivacchi improvvisati sotto l’albergo che ospitava la band e nei pressi del palco. Tutti in attesa dell’eveno dell’anno, per verificare da vicino se Humanoid sarà all’altezza di Scream, nonostante il cambio di look del frontman Bill Kaulitz (si è presentato con una cresta in stile punk) ed il cambio di stile:
In questo disco abbiamo rischiato. Anche se tanti ci dicevano che eravamo deficienti a cambiare, abbiamo provato a rompere il cliché chitarra, basso, batteria, inserendo un po’ di elettronica.
A parlare è proprio il leader del gruppo, che si è fatto portavoce dell’amore della band per l’Italia e per i fan nostrani:
Amiamo i fan italiani perché sono appassionati e diretti. Le ragazzine non si fanno problemi a scrivere sui cartelli “fottimi”.
Riusciranno a bissare il successo di Scream o finiranno per essere dimenticati e saranno costretti a prendere ognuno la propria strada?
Siamo una band da dieci anni e non riusciamo ad immaginare che i Tokio Hotel smettano di esistere. Non abbiamo mai litigato, non c’è mai stato nessun conflitto.
Auguri!