Will Smith difende Tom Cruise ma dice no a Scientology

Chi dice che le vere amicizie non esistono in un mondo così competitivo come quello dello spettacolo?

Tom Cruise e Will Smith ne sono la prova. Amici da molto tempo – Will e sua moglie Jada Pinkett Smith hanno partecipato anche al matrimonio di Cruise e Katie Holmes tenutosi a Bracciano, in Italia – i due si frequentano per motivi che vanno al di là del lavoro.

E Will, per testimoniare quanto sia grande il suo affetto nei confronti di Tom, ha deciso di scendere in campo in difesa dell’attore, da anni criticato per la sua appartenenza alla setta religiosa di Scientology.

«Tom è uno degli spiriti più grandi che io conosca, e dedica sè stesso alla realizzazione di un mondo migliore» ha dichiarato l’ormai cresciuto Principe di Bel Air. «Solo perché le nostre fedi sono diverse, non ci è permesso essere amici? Significa che devo tirare fuori la mia Bibbia e bastonarlo con quella?».

Bisogna però ammettere che Tom ha più volte provato a coinvolgere il suo collega e ad attirarlo verso questa nuova esperienza, ma invano. Infatti Will, che sta per tornare sugli schermi con un nuovo thriller, “I am Legend”, si è sempre dimostrato molto scettico e, in maniera educata, ha saputo tirarsi indietro.

«Ho parlato con Tom di questa cosa. E ha un sacco di idee incredibili e meravigliose, ma io e mia moglie Jada non crediamo necessariamente nella religione organizzata. Io sono cresciuto in una famiglia di fede battista e mia nonna si rivolterebbe nella tomba se entrassi a far parte di Scientology».

Beh, mica vogliamo fare un torto alla nonna…

5 commenti

  1. io non posso più esistere senza considerarmi buddhista non praticante…la fascinazione infantile per l’oriente si è fatta,negli anni,più complessa mano a mano che individuavo le mie funzioni…non so come dire…alcune capacità latenti che in occidente ci piace ancora dire “del cervello”,mistificando ampiamente (o addirittura negando) i segreti dell’essere,che ci rendono non tanto senzienti e discriminatori,o in una parola intelligenti…ma semplicemente più ampi rispetto al nostro ristretto percepirci corpo e cervello.
    nella cultura,nella saggezza orientale la medicina non può essere slegata dalla filosofia e da quello che per noi è mero,se non bigotto,punto di vista religioso.
    di fatto,vivo a modo mio,mi adopero e mi scopro,in un contesto che non permette.
    io non sono in guerra con l’europa cristiana,ma l’europa cristiana lo è con me.
    e non è facile “trovare casa”,o una nicchia,nemmeno tra i fedelissimi di religioni considerate ancora “alternative” o bizzarre.
    lo spleen baudeleriano associato alla percezione di sè e dell’altro aprendo la questione “amicizia”,o mantenimento dei rapporti…non è facile.
    non è facile,da buddhista,non soffrire per la mancanza di apertura altrui…il buddhista sa che in tal caso il primo a negarsi del BENE è proprio il tuo amico migliore.
    non si tratta,per me,di fare del proselitismo,o di attaccamento egoico,che pure c’è.
    si tratta di far dono di qualcosa di buono e bello per amore.
    non credo che l’occidente sia preparato a cogliere questo tipo di messaggio…pertanto,mi ritrovo sola e affranta.
    non tanto perchè non possa professare un culto aggregandomi, io il mio tesoro ce l’ho…è che forse,quando si ventila l’idea di condividere qualcosa di questo tipo,ci si dimentica che c’è di mezzo un dono.
    per il religioso,il rifiuto va accettato come una dichiarazione dei limiti altrui.ed è esattamente questo a buttar giù.
    ho preso spunto da questa notizia per parlare di quanto vivermi in una certa maniera mi faccia soffrire anche il rapporto con familiari e amici “atei” o cattolici,ma non credo che il mio punto di vista possa esser paragonato a quello di cruise.
    cruise,con la propaganda,fa una violenza a smithentin.
    smithentin,e a me piace di più,prende le distanze e tiene acceso il fuoco della sua religione a livello intimo.
    come sto facendo io col mio fidanzato.
    certamente la religione somiglia alla politica…non può non creare imbarazzo,se si prende seriamente la cosa,entrare in casa nostra e trovare ovunque,con occhio attento,gli orpelli fisici del nostro personale sentire.
    fortunatamente sto imparando a guardare il bicchiere mezzo pieno,e mi conforta sapere che i problemi li ho con un signore che da diversi anni dipinge putti su putti.
    il dialogo è molto difficile,ma possibile.
    penso e ho sempre dichiarato che il ponte fra soggetti distanti ha il sapore di qualcosa di universale,come l’amore.
    probabilmente anche will smithentin lo sa

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