Questo è un Paese strano. Si fa una campagna contro l’aborto ma si impedisce la procreazione assistita. Adottare un bambino è un percorso ad ostacoli, sembra quasi che lo vogliano impedire, e al traguardo ci arriva solo chi è ricchissimo. C’è una preoccupante deriva culturale.
Ho scoperto che a quest’età si è più disponibili a ricevere e a dare. Posso dire che questo, per me, è un periodo bellissimo.
La mia parte è quella di Anna, una ragazza che inizia facendo la cabarettista e che , dopo alcune traversie, viene assunta come tata in una casa miliardaria da un vedovo, padre di cinque figli.
Mi sono divertita molto ad interpretare questo ruolo. Anche se per me è stata una novità assoluta. Mi sentivo come una che ha la patente, ma guida per la prima volta la Ferrari. Temevo di andare fuori strada, di esagerare, di accelerare troppo. La difficoltà è stata nel fatto che lei è una perdente, è la prima degli ultimi. Ha il piglio, il tono l’atteggiamento di chi vince, ma tutta la disperazione e il disagio di una asociale e di una sconfitta.
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