Rupert Everett: ringrazio di essere gay

Lo scorso 26 agosto è arrivata anche in Italia la sua biografia, “Bucce di banane”. Sesso e droga per uno degli attori più controversi del cinema internazionale che non ha mai nascosto di essere gay.

E così Rupert Everett, divo britannico, aveva raccontato in cinquecento pagine il suo essere prima etero e poi omosessuale convinto.

Tante le sue amicizie vip come quella con Madonna, incontrata quando lei non era ancora una “material girl”.

«Era minuta, “polposa”, con i capelli biondo rame leggermente mossi… quando ti guardava rimanevi paralizzato».

E poi Bob Geldolf: «Lui era molto sexy, con un’aria da poeta maledetto destinato in un modo o nell’altro a diventare una leggenda. Era sporco, magnetico, ti entrava dentro con la forza di un cacciavite elettrico e gli piaceva essere pagato in contanti».

Ironico, verace e senza troppi peli sulla lingua. Rupert, dopo aver confessato della prostituzione occasionale praticata per procurarsi soldi facili, della vita bohème a Parigi a base di marijuana, eroina e copioni, torna a far parlare di sè non per una nuova pellicola cinematografica.

L’attore, infatti, ha dichiarato che se non fosse stato gay, avrebbe corso il pericolo di diventare un maniaco sessuale. «Sono felice della mia omosessualità. Almeno evito di desiderare di avere rapporti sessuali con tutto ciò che si muove. Vi confesso che mi sarei sposato tutte le attrici con cui ho lavorato fino a ora e dopo averci fatto sesso avrei divorziato da tutte».

Ruppert ne è convinto: «Come eterosessuale sarei stato un patito di orge: tre ragazze contemporaneamente accompagnate da una buona Coca-cola su uno yacht. Insomma: un mostro».

Con le mani al cielo: grazie Signore, grazie.

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *