Reduce dall’esperienza cinematografica di Matrimonio a Parigi al fianco di Massimo Boldi, Rocco Siffredi ha rivelato, al quotidiano Libero, aspetti inediti della sua lunga carriera da pornoattore, che ha accantonato per un breve periodo della sua vita:
Lasciare il set è stata una catastrofe. Andavo a prostitute per non tradire mia moglie con un’amante. Mi sentivo frustrato. Mi mancava il porno. Il sesso con mia moglie è una cosa. Sentivo nostalgia del “colore”, delle donne, delle situazioni diverse, strane. Per vent’anni mi sono alzato dal letto, andavo sul set e avevo rapporti con 10 donne al giorno. Poi nulla. E’ stata mia moglie – grande donna – a spingermi a ricominciare. Mi ama tantissimo.
Il ritorno (quasi obbligato) nel porno è stata quasi la sua salvezza:
Non sono un super eroe ma le mie scene le faccio sempre. Potrei andare avanti otto ore. Certo, tra una e l’altra ci metto un po’ di più a “carburare”. Oggi si fanno tutti le punture, il Viagra è superato. Io non ho problemi. Sono sorpreso di me stesso. Anche con le americane reggo, e loro sono toste. Pensavo mi facessero fuori, invece. Ho un corpo che non mi dà tregua. Sono malato di sesso. Più di Michael Douglas: lui ha avuto disturbi per due mesi con Sharon Stone, io sono così da 27 anni. Che ci vado a fare dal sessuologo, dallo psicologo? Mi direbbero di chiudere con il lavoro. Non potrei mettermi a fare il regista. Sarebbe come dire a un alcolizzato di servire whisky al bar. Sono fissato totale.
Se potesse scegliere l’interprete femminile della sua prossima pellicola, Rocco non ha dubbi:
Martina Colombari. Emana un forte erotismo. E poi avendo avuto una storia con Tomba sa cos’è l’uomo. Ma quella che mi fa impazzire davvero è l’ex direttrice dell’Unità Concita De Gregorio. Quello che dice non l’ascolto, ma la guardo. Un bel tipino. Intellettuale ma hot. Se facesse un film con me, le farei fare la protagonista.