Al settimanale Grazia, Rocco Siffredi ha confessato di non aver alcuna riserva sull’eventualità che i figli possano seguire le sue orme:
Nulla da obiettare, in me troverebbero un amico e un maestro. Però lo devono fare non per imitarmi o per guadagnare ma, come successe a me, per passione ed esuberanza sessuale. E non mi sembra sia il loro caso.
Ha aggiunto:
Arriva perché mia moglie Rozsa è la donna che mi piace di più. Ma anche prima di lei è stato così. Ho avuto tre o quattro fidanzate serie, già facevo il pornoattore, eppure con loro la sera si faceva un sesso pazzesco. Pensi che sono stato lasciato da una ragazza inglese perché non reggeva i miei ritmi…
Il noto pornoattore ripercorre il periodo d’oro sul set:
Ero abituato a fare sesso cinque, sei ore al giorno e poi di colpo fine. Sono stato malissimo. Arrivavo a pensarci per ore. mi sentitvo uno schifo: guardavo la mia famiglia pensando di non meritarla. Ho toccato il fondo, stavo male di stomaco. Come per tutte le dipendenze, si vedono i deboli e i forti. Io ne sono uscito senza andare in clinica. E comunque mia moglie mi ha pregato di tornare sul set. Se sono diventato Rocco Siffredi è grazie a lei, che mi ha regalto, in 18 anni di matrimonio, la serenità perché potessi lavorare meglio.
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