Avremmo voluto raccontarvi che si spento serenamente nel suo letto, circondato dall’affetto dei suoi cari e da quello dei tanti attori che hanno riempito i suoi set in anni ed anni di carriera da regista.
E invece ci tocca l’ingrato compito di raccontarvi una triste verità: Mario Monicelli si è gettato dal quinto piano del reparto urologia all’Ospedale San Giovanni di Roma. Il regista aveva 95 anni ed è arrivato all’estremo gesto dopo una vita passata a rendere grande il cinema italiano nel mondo, a rivendicare la potenza della commedia all’italiana in un panorama fatto per lo più di prodotti internazionali.
Impossibile citare tutti i film che l’hanno visto protagonista dietro la macchina da presa, impossibile elencare la lunga lista di attori che hanno calcato i suoi set. Ma alcuni suoi titoli resteranno per sempre nella storia del cinema, come I soliti ignoti, L’armata Bracaleone, Amici miei e La grande guerra, fino all’ultimo – quattro anni fa – Le rose del deserto, che vedeva come protagonista Michele Placido.
Totò, Alberto Sordi, Monica Vitti, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Sofia Loren e tanti altri devono a Mario Monicelli un pezzo della propria popolarità. Di lui Veltroni dice:
E’ una notizia terribile: Monicelli se ne va e ci lascia in modo così doloroso. Era un uomo straordinario, coi suoi 95 anni portati con aspra ironia, con la voglia di dire ancora qualcosa, con la rabbia e l’autorevolezza di chi, senza volerlo perché questo era fuori dal suo carattere schivo e scontroso, era considerato da tutti il gran vecchio del cinema italiano.
E Michele Placido:
Il suicidio non me l’aspettavo, ma bisogna rispettare questa sua decisione. Mario era uno che aveva insegnato a tutti il rispetto delle regole e della tolleranza e così se qualcuno gli avesse chiesto perché il suicidio avrebbe risposto: saranno pure i fatti miei.
Questa non dovevi farcela Mario!