Maria Grazia Cucinotta: un sex symbol ansioso!

Non è stato molto difficile mettersi nei panni di una prostituta: mi ci vuole un secondo per andare sopra le righe, è contenermi che costa fatica.

Detta così la frase pronunciata da Maria Grazia Cucinotta durante un’intervista, potrebbe far pensar male e, se non fossimo a conoscenza della sua vita privata al fianco dello stesso uomo da sempre, sarebbe facile maliziare.

Il riferimento è all’ultimo film, Uranya, in cui è chiamata ad interpretare il ruolo di una lucciola. Ma lei ci scherza su e spiega che il suo andar fuori delle righe altro non significa che seguire l’istinto, un’arma che l’ha molto aiutata sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni.


Non ha avuto difficoltà dunque a vestire i panni di un personaggio così distante dalla sua realtà. Il vero dramma per lei è stato rendersi conto che nessun collega parlava in inglese:

La mattina che sono arrivata sul set ho scoperto che si parlava solo greco!

E volete che con un corpo come i suo abbia avuto difficoltà a farsi capire? Scherzi a parte. Maria Grazia è consapevole della sua bellezza e non le pesa essere considerata un sex symbol:

Finché dura mi piace da morire. Ed é qualcosa che riesci a gestire se sei intelligente.

Sicura dei propri mezzi. Non sempre, però. Potevate mai immaginare che una così avesse difficoltà a sfilare sul Red Carpet? A Cannes per esempio si è fermata solo per qualche ora:

Il Festival é un posto incredibilmente glamorous, ma mi mette un’ansia pazzesca. Detesto il caos e dover percorrere il tappeto rosso mi manda in tilt.

Insomma, sexy si, ma solo in copertina o sul grande schermo!

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