Ci lamentiamo tanto della malasanità italiana, ma non crediate che nel resto del mondo le cose vadano meglio! Mal comune, mezzo gaudio? Assolutamente no, però è bene sapere che anche fuori dai nostri confini la situazione non è così rosea come vorrebbero farci credere.
Chiedete informazioni a Dennis Quaid, per esempio, che ha rischiato di perdere i propri figli a causa dell’imperizia di medici ed infermieri. Ma andiamo per ordine.
L’attore americano e sua moglie, Kimberly Buffington, desideravano avere dei figli, ma alcuni problemi dela donna impedivano alla coppia di coronare il proprio sogno di completare la famiglia. L’unica soluzione per loro era quella di prendere una madre in affitto, pur essendo loro i genitori biologici.
Così, dopo una gravidanza vissuta dall’esterno, lo scorso 8 novembre sono venuti alla luce i gemelli Thomas Boone e Zoe Grace, per la gioia di mamma e papà , che però hanno avuto ben poco tempo per sorridere.
Qualche giorno dopo il parto, infatti, i piccoli hanno rischiato di morire a causa di una cura sbagliata, o meglio, di una cura giusta ma somministrata in quantità elevata. Si trattava di un anti-coagulante da somministrare in fiale con una concentrazione di dieci unità per millimetro, mentre i neonati dovuto sopportare dosi da diecimila unità per millimetro.
La notizia commosse l’America, mentre la famiglia Quaid faceva sapere di apprezzare i pensieri e le preghiere di tutti, pur volendo mantenere la privacy in un momento così delicato.
Tutto finì bene per fortuna e dopo qualche giorno i gemelli vennero dichiarati fuori pericolo, ma l’attore ha voluto far luce sulla vicenda, arrivando a denunciare chi si era reso responsabile dell’errore. Ora è arrivata la sentenza e il Cedars-Sinai Medical Center’s di Los Angeles, dovrà risarcire Quaid di 15.000 dollari.
Ma come si può permettere che accadano episodi simili in uno dei più grandi centri ospedalieri californiani e, per di più, nel un reparto pedriatrico? Sembra che la causa l’errore sia dovuto alle confezioni praticamente identiche del farmaco, che nella fretta sono state scambiate. Certo, un errore imperdonabile, ma non sarebbe meglio mettere in commercio confezioni di colore diverso?