Diego Abatantuono non è di certo uno di quei nomi che oggi il gossip ignora abbastanza, visto che ormai dopo un matrimonio finito (con Rita Rabassini) con una figlia nata nell’85 che si chiama Marta e due figli maschi (Matteo e Marco) nati nel ’95 e nel ’97 dalla relazione con Giulia Begnotti, direi che oggi è un uomo serio e più che sistemato.
All’anagrafe ha quasi 54 anni e non essendo più un giovanotto, le riflessioni sulla veneranda età che abbiamo letto su Gioia di questa settimana sono abbastanza pesanti, seppur con una punta del suo solito umorismo:
La vecchiaia è uno schifo. Mi dispiace l’idea di morire. Se domani non mi sveglio, sulla carta per me va bene ma mi dispiace far star male gli altri e non vedere il futuro dei miei figli. E poi mi dispiace non sapere chi vince il campionato.
Incredibile quest’uomo. In realtà tutti hanno paura di invecchiare e soprattutto paura di morire. Queste parole, meno divertenti rispetto al contesto solito delle nostre pagine, aprono uno spazio di riflessione umano e personale che vale molto di più di mille pagine di superficialissimo gossip. Queste sua parole dolci e amare, invitano a riflettere.
Per chi ama Diego Abatantuono lo potremo vedere nelle sale italiane in due film: “I mostri oggi” di Enrico Oldoini, uscito ieri 27 marzo e remake del capolavoro di Risi del ’63 e dal tre aprile lo vedremo ne “Gli amici del bar Margherita” di Pupi Avati.
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