Fedez contro Giorgia Meloni. E la ragione non è propriamente legata alla “questione pandori” nella quale è stata coinvolta Chiara Ferragni. Scopriamo insieme quali sono le vere ragioni.

La risposta di Fedez al presidente del Consiglio

Nel corso di un recente incontro del suo partito, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha attaccato coloro che lavorano sul web sfruttando il caso Antitrust della Ferragni. Pur non entrando nel merito delle parole di una delle più alte cariche dello Stato è possibile dire una cosa. Ovvero che non si può fare di tutta l’erba un fascio.

E che bisogna scegliere con attenzione le parole. Perché potrebbe presentarsi un Fedez qualunque che può portare nero su bianco ciò che effettivamente lui da solo ha fatto in più rispetto a chi dovrebbe farlo per lavoro.

Fedez risponde quindi alle parole di Giorgia Meloni chiamando in causa la beneficenza. E sottolineando per prima cosa che non si può attaccare la sua Fondazione per partito preso, iniziando a elencare i risultati raggiunti. Il confronto è impietoso, soprattutto se si pensa che la presidente del Consiglio sottolinea come bisognerebbe diffidare dalle persone sul web.

Per quel che concerne la beneficenza infatti Fedez spiega come lui e sua moglie abbiano raccolto in molto meno tempo e costruito velocemente una terapia intensiva per curare i malati di covid. Quando lo Stato ci ha messo più tempo e più risorse per ottenere meno risultati.

Il confronto tra i risultati ottenuti

Fedez fa anche l’esempio del supporto dato ai lavoratori dello spettacolo. Dove lo Stato è stato totalmente assente e cantanti e altre autorità dello stesso hanno raccolto e ridistribuito risorse. “Durante la pandemia, le maestranze dello spettacolo sono state dimenticate dallo Stato. A loro”, sottolinea, “è stato distribuito mezzo milione di euro. Io in 10 giorni avevo raccolto per loro 3 milioni di euro, 7 miloni di euro in un anno, che sono stati distribuiti alle famiglie dal Cesvi“.

Questo controbattere di Fedez su ciò che è stato fatto o meno è servito a un semplice scopo. Quello di sottolineare che la politica, prima di prendere la rete e i suoi lavoratori e attaccarli nel tentativo di apparire migliori, dovrebbe pensarci.

Perché certamente, tra gli influencer, vi sono dei personaggi equivoci. Ma utilizzare un fatto di cronaca coinvolgente uno di questi che può ancora avvalersi di un ricorso, senza portare ad esempio e difendendo politici che si macchiano di reati comprovati, non è una mossa fantastica.

Non ripeteremo nomi, ma ammettiamolo: che lo si ami o che lo si odi, tutti i torti stavolta Fedez non li ha.

Categorizzato in:

SHOCK!,

Ultimo aggiornamento: Dicembre 18, 2023

Taggato in: