Ebbè, ce la potevamo aspettare da lui una cosa del genere. Dove c’è Silvio, c’è trucco e parrucco. A quanto pare, anche Photoshop. Ma andiamo al nocciolo della questione.
Nelle edicole, qualche giorno fa, arriva il libro fotografico Noi amiamo Silvio. Un programma già nel nome, e va bene. Le immagini, come si legge nella prefazione firmata dall’editore Alberto Peruzzo, testimoniano l’impegno del Presidente del Consiglio a livello nazionale e internazionale.
Il problema nasce quando qualcuno si è accorto di alcune immagini evidentemente ritoccate e pure mail. Lui è Vacon Sartirani, grafico bergamasco che ha acquistato il volume e sul Corriere della Sera ha spiegato:
L’ho fatto per curiosità professionale: avevo sentito molte critiche riguardo la grafica e l’editing e ho voluto vedere quanto ci fosse di vero.
Ed ecco che un occhio esperto ti smaschera tutto quello che non va, soprattutto in una foto dove Berlusconi è davanti alla grande folla milanese in piazza Duomo.
Innanzitutto è sbagliata la didascalia: quello scatto risale al 1998, e non al 2008. E poi si tratta di un’immagine costruita: Berlusconi regge un mazzo di fiori palesemente disegnato, e sono stati ‘clonati’ dei pezzi di folla, per riempire la piazza.
Ma di errori ce ne sono altri: due bandiere di Forza Italia aggiunte senza che ci sia qualcuno a sorreggerle, un parapetto del palco i cui contorni sono troppo sfumati per essere veri, e il volto del premier sempre illuminato da una luce diversa rispetto a tutto il resto.
La risposta dell’editore Peruzzo?
Berlusconi sapeva che stavo preparando il libro e mi ha chiesto di fargli avere una bozza in anteprima per vedere se le immagini erano a posto. Cosa vuole che le dica, io avrei lasciato tutto al naturale, lui ha voluto cambiare un po’ la scenografia. D’altronde la gente è abituato a vederlo in un certo modo e magari senza quegli accorgimenti non l’avrebbe riconosciuto.
Addirittura?! Guardate con i vostri occhi.