Fabrizio Corona, ancora lui! Lo avevamo lasciato sulla porta del carcere di Orvieto, fermato dalla polizia sull’autostrada del Sole, dopo la denuncia di un benzinaio, che si era visto pagare il pieno con una banconota falsa da cento euro.
Ho capito che quanto più veloce vai, tanto meno tempo hai per ragionare. E siccome io viaggio a ritmi pazzeschi, va a finire che posso combinare qualche minchiata in grado di costarmi cara. Questa storia mi ha insegnato che devo stare più tranquillo. Mi sono detto ‘Fabrizio, fermati ogni tanto a ragionare’. Mi sono reso conto che non posso girare sempre al massimo.
Ma siamo sicuri che sia proprio lui? Eppure ce lo ricordavamo spavaldo e presuntuoso, in grado di voltare qualunque situazione a proprio vantaggio, anche le più drammatiche, persino quelle che lo riguardavano in prima persona.
E invece eccolo qui, autocritico e riflessivo, pur continuando a difendersi da qualunque accusa gli venga rivolta. Eh si, perché lui ha un cuore candido e cristallino ed è facile che gli altri ne approfittino.
I soldi falsi? Erano il compenso di una serata e lui non poteva certo immaginare che erano cartastraccia. Perché allora ha patteggiato la pena?
Perché non potevo permettermi di stare due settimane in carcere. Avrei perso troppi soldi. Con due settimane in carcere una serie di cose sarebbero saltate.
Ah ecco, ora cominciamo a riconoscerlo, altro che frenare un po’ e abbassare il ritmo! Beccato due volte alla guida senza patente, accusato da più parti di essere un estorsore, beccato con una pistola in casa (lui dice di non saperne niente), ed ora anche spacciatore di banconote false: uno così è capace di frenarsi? Figuriamoci!
Beh, Fabrizio, ti consigliamo invece di accelerare i tempi, perché per un motivo e per l’altro in carcere ci finirai nuovamente e le porte potrebbero non riaprirsi per molto molto tempo!