Principe William-Kate sposi il 29 aprile

Foto: AP/LaPresse

A cinque giorni dall’annuncio del fidanzamento ufficiale, arriva finalmente la data del matrimonio del secolo, quello che vedrà giungere davanti all’altare il Principe William e la bella Kate Middleton.

I bookmakers erano pronti a scommettere che i due piccioncini si giurassero amore eterno la prossima estate ed a questo punto la speranza è che i sudditi di Sua Maestà non abbiano seguito le indicazioni, visto che le nozze si celebreranno il 29 aprile, giorno di primavera, come voleva William, nonché – calendario alla mano – Santa Caterina da Siena, quindi onomastico della sposa. A rivelare la notizia è il Primo Ministro inglese, David Cameron:

Il matrimonio di Kate e William sarà una felice e memorabile occasione. Vogliamo che il giorno delle loro nozze sia una festa nazionale. Un giorno di festa darà la possibilità ad un maggior numero di persone di festeggiare.

Jamie Lowther-Pinkerton, segretario personale del futuro sposo, ha invece confermato l’intenzione della coppia di unirsi in matrimonio nell’Abbazia di Westminster, la stessa che accolse le nozze di nonna Elisabetta e nonno Filippo nel 1947 e la stessa – purtroppo – in cui si celebrarono i funerali di Lady D una cinquantina di anni dopo.

William avrebbe potuto scegliere anche la cattedrale di St. Paul (dove si sposarono i suoi genitori) per giurare fedeltà eterna alla sua Kate, ma alla fine ha preferito Westminster per la sua “straordinaria bellezza ed intimità” (o forse per sentire la mamma vicina nel giorno più importante della sua vita?).

La data c’è, la chiesa pure, ma chi pagherà il conto? Troppo facile rispondere che lo sposo di sobbarcherà la spesa dell’intero evento. E invece no, perché a quanto pare la signorina Middleton non vuole fare la parte della pezzente e si è impegnata (non sappiamo in che percentuale) a contribuire per l’addobbo, la musica, il banchetto ed il viaggio di nozze. Ai sudditi toccherà invece pagare il servizio di Polizia nel giorno delle nozze: e ti pare che non c’era la fregatura? Festa nazionale sì, ma a quale prezzo?

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