Per quanto riguarda Il principe Harry e Meghan Markle tutto vorremmo essere fuorché monotematici. Eppure ci costringono a esserlo a causa di una foto fake inserita nella docuserie. E già smascherata.
Strumentalizzazione da parte di Harry e Meghan
Harry e Meghan ci hanno fatto sognare con loro matrimonio da fiaba, portandoci a credere nelle favole. Nonostante la monarchia inglese si ancora un po traballante su diversi punti di vista. Eppure stiamo pian piano arrivando a considerare quasi migliore dei reali americani anche re Carlo III e la regina consorte Camilla. E questo nonostante tutti gli scandali che li hanno colpiti ai tempi di Lady Diana.
Cosa è successo? A poche ore dalla pubblicazione del secondo trailer della docuserie sui principi Robert Jobson, corrispondente reale, ha praticamente smontato l’accusa d’intrusione della stampa nella loro vita privata.
Dimostrando per l’appunto come una foto sia stata strumentalizzata in modo sbagliato. Un vero e proprio scivolone da parte di Harry e Megan che in questo momento si trovano sulle cronache non per il premio dei diritti umani ricevuto dalla Fondazione Kennedy. Ma proprio per questa foto “fake” o meglio decontestualizzata e strumentalizzata.
In poche parole la fotografia utilizzata da Netflix che suggerisce come i giornalisti si siano introdotti nella vita privata di Harry e Meghan è realtà una immagine scattata da una squadra accreditata presso la residenza di Cape Town dell’arcivescovo Tutu.
Più nello specifico erano tre le persone accreditate nella squadra e Harry e Meghan avevano dato il loro benestare agli scatti.
Nessuna paura di essere smentito dai duchi del Sussex
Jobson non ha paura di essere smentito su ciò, data la sua presenza in loco nel 2019. Il problema è che Harry e Meghan hanno utilizzato proprio questa foto per denunciare l’intrusione della stampa all’interno della loro vita privata.
E non solo: la stessa accusa di strumentalizzazione vale anche per quella foto presa dove Harry e Meghan sono con Archie sul divano: quella è stata scattata proprio dal corrispondente della casa reale.
La richiesta di privacy dei Duchi del Sussex è sacrosanta. Nessuno deve sentirsi in diritto di invadere i loro spazi. Ma allo stesso tempo per portare avanti le proprie battaglie o raccontare la loro storia i due non devono strumentalizzare.
Perché questo potrebbe portare a pensare che stiano mentendo anche sulla storia del razzismo e dei bambini.
Forse sarebbe il caso di chiedersi se effettivamente le colpe stiano da entrambe le parti e non solo all’interno della famiglia reale. O ancor di più se qualcuno ci sta giocando un po’ troppo creando vittimismo per guadagnarci sopra.