Parla la zia di Noemi Letizia (e gli hacker spiano Facebook)

Noemi LetiziaSul caso Noemi Letizia, se ne sta parlando persino troppo, ma le notizie si susseguono rapide e Silvio Berlusconi in poco tempo sta trasformando una perfetta sconosciuta in cerca di notorietà in un nome che entrerà nella storia.

E’ così conosciuta che qualche hacker ha mal pensato di rubarle le password di Facebook e di Messenger, non solo per spiarla nei suoi messaggi privati, ma ha deciso di inviare a tutti i suoi contatti messaggi non reali (falsi o no, questo è da verificare) sulla natura del suo rapporto con il Cavaliere.

Sono partite le denunce del caso e via andare. Ma proprio in queste ore Repubblica ha riportato una fondamentale testimonianza attinente alla partecipazione del Premier alla nota festa di compleanno di Noemi. , la zia della ragazza e sorella di Anna Palumbo, madre della giovane dello scandalo, si confessa così:

“Mi fu detto che Berlusconi chiese espressamente a Noemi di essere invitato e pretese di ricevere dalle sue mani l’invito. Non so se poi Noemi lo abbia raggiunto a Roma e come siano andate le cose. In ogni caso, nella nostra riunione di famiglia al pranzo di Pasqua, ci fu confermato ancora di “prepararci” perché avremmo conosciuto il presidente il 26 aprile, alla festa organizzata nel ristorante di Casoria”.

E aggiunge:

“So soltanto quel che mi ha raccontato Anna, mia cognata, la madre di Noemi. Anna sosteneva che il presidente del Consiglio aveva per mia nipote l’affetto di un padre. Ricordo l’espressione: “l’ha presa a cuore”. Io non ne dubitai. Noemi è sempre stata una brava ragazza, dolce, buona. Con un grande sogno: fare la ballerina, l’attrice o la showgirl. Ricordo che in famiglia si diceva: “Magari così, Noemi entrerà dalla porta principale”. Si intendeva dalla porta principale nel mondo dello spettacolo. E d’altronde la stessa Noemi – ho letto – lo ha già detto in un’intervista. Come peraltro Anna. Nelle primissime interviste, mia nipote e mia cognata sono state sincere e hanno raccontato in pubblico ciò che dicevano a noi in privato. E stato dopo che ho visto troppe cose confondersi”.

Ad ognuno, la possibilità di farsi un’opinione sul caso.

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