La rivista Vanity Fair ha ricostruito la giovinezza di Rosy Mauro, la leghista negli ultimi giorni al centro delle polemiche e degli scandali politici-giudiziari. La senatrice padana (stasera ospite di Matrix) in realtà è nata a San Pietro Vernotico, provincia di Brindisi, ed è vissuta fino a 14 anni nella vicina Squinzano, provincia di Lecce, sebbene non abbia mai amato ricordare quegli anni e la sua origine. Tra le testimonianza raccolte dalla rivista, ecco quella di un paesano, che svela anche il nome di uno dei suoi vecchi amori:
Un giorno prendo il treno per andare all’università a Bari. Il treno è affollatissimo, trovo posto in uno scompartimento e vedo lei. Io avevo da poco compiuto 20 anni, lei 8 di meno. Era diventata una bella ragazza, alta, appariscente, prosperosa. Non passava certo inosservata, ed era molto sveglia per la sua età. Mi siedo e le chiedo: “Che ci fai qui tutta sola?”. Lei mi risponde: “Vado a Roma e poi a Varese, a trovare la sorella di una mia amica”. La guardo: “Ma vai senza valigia?”. Lei mi fa: “Sì, perché sto scappando di casa. Mio padre ha saputo che esco con Bruno Pedata“. Bruno Pedata era il bello e maledetto del paese, tutte le donne gli morivano dietro perché era alto, biondo, portava sempre un giubbotto di pelle e girava in moto. Ma era molto più grande di Rosa, 10 anni e passa di differenza, e soprattutto si diceva che avesse portato la droga a Squinzano.
Ed ancora il racconto di Ada Marzo, una compagna delle elementari di Rosetta:
Abitavamo vicino, spesso giocavamo anche insieme. La scuola non le piaceva: ricordo che in quarta prese cinque in storia, geografia e scienze. Alla fine uscì con la media del sette. Con i ragazzi era ingenua, e loro un po’ ne approfittavano. Anche Bruno Pedata: era proprio cotta, ma a lui non importava nulla di lei, Rosetta era il suo giocattolo e lei non se ne accorgeva. Lui poi è finito male, sono anni che non lo si vede, credo viva all’estero. Io e Rosetta abbiamo studiato insieme anche alle medie, poi lei è partita per Milano. È tornata in vacanza due estati, dopo non l’ho più vista né sentita.