Con un lieve ritardo per non darvi notizie parziali, ecco un quadro completo aggiornatissimo sul caso legato al governatore (tra poco ex) della Regione Lazio. Vi prego di prendere tutte queste informazioni con le pinze. Vi aggiorneremo, se lo vorrete con ulteriori sviluppi.
- Piero Marrazzo aveva rapporti sessuali con ragazze trans.
- Di questi rapporti esisteva almeno un video registrato segretamente.
- Hanno tentato di vendere il video a “Chi” di Alfonso Signorini, che ha chiamato Berlusconi.
- Silvio Berlusconi ha telefonato a Marrazzo avvisandolo del video. Berlusconi ha dato in quell’occasione i recapiti a Marrazzo per l’acquisto del video.
- Piero Marrazzo potrebbe non aver fatto nulla di illegale, se non l’uso improprio dei mezzi di servizio. Oltre la vicenda, sembra che Piero avesse alcuni problemi di mancato pagamento di tasse patrimoniali su beni immobili.
- Marrazzo si è autosospeso e non dimesso. Ha un certificato di “riposo assoluto” per condizioni di forte stress. Proteste del centrodestra che vuole le dimissioni. Per la “controparte” questa sarebbe una manovra per portare avanti i lavori dell’amministrazione Marrazzo anche in sua assenza. Dopo questi 30 giorni, pare si dimetterà ufficialmente.
- A minacciarlo di rendere noto il video, alcuni carabinieri oggi indagati.
- Marrazzo avrebbe (condizionale) pagato queste persone perché non uscisse allo scoperto lo scandalo.
- Il primo ricatto esplicito è avvenuto in flagrante tra l’1 e il 4 luglio 2009. Marrazzo, in un appartamento di via Gradoli ha avuto un incontro con la trasnessuale Natalì (l’altra si chiama Brenda e la prima dichiara di conoscere Piero da sette anni ma il giro è ancora più grande). Dà 3 mila euro dei 5 mila pattuiti, si spoglia parzialmente. Entrano due dei tre carabinieri coinvolti nella vicenda: Luciano Simeoni e Carlo Tagliente. Sono stati chiesti 10 mila euro, che Marrazzo avrebbe pagato firmando degli assegni (o un assegno, è da capire), subito dopo bloccati, senza nessun tentativo (pare) di riscossione.
- Il video non è stato girato dai tre carabinieri, tra i quali compare un certo Testini. Pare infatti che Gian Guarino Cafasso, morto nel settembre del 2009 è al centro di quel giro di prostitute nel quale ruotava anche Marrazzo, avrebbe venduto (o ceduto) ai carabinieri, un video da lui registrato nel quale si vedono atteggiamenti ambigui e (uso di?) cocaina. Altra ipotesi è che il video fosse in mano a un’agenzia che aveva il video da Scarfone, lo stesso del caso Sircana.