William e Kate, i particolari delle nozze

Mancano meno di 20 giorni alle nozze del secolo tra il Principe William e la bella Kate Middleton e c’è grande fermento tra i sudditi di Sua Maestà, elettrizzati all’idea di assistere al matrimonio del futuro re.

Intanto continuano a trapelare informazioni sulle nozze, a cominciare da quelle che riguardano l’abito dello sposo. Situazione bizzarra – direte voi – poiché solitamente è l’abito della sposa ad attirare le maggiori attenzioni, ma in Inghilterra si domandano piuttosto come vestirà il bel principe, sebbene tutti gli indizi ricadano sull’alta uniforme.

Perché porre la questione, dunque? Perché alcuni tabloid consigliano al principe di scegliere un abito “civile”, confezionato in una delle case di moda britanniche, proprio per dare una spinta alla sartoria d’oltremanica, che ricaverebbe una grande pubblicità da un evento così in vista.

Discorsi che lasciano il tempo che trovano, vista la tradizione del Regno d’Inghilterra, ma William si proposto spesso come alfiere della modernità e chissà che non decida di rompere con l’etichetta e di presentarsi in frac o in tight. Insomma, il vestito dello sposo rimane top secret, ma intanto possiamo darvi qualche informazione sulla cerimonia, che inizierà alle 11 per terminare tre quarti d’ora dopo.

I parenti degli sposi entreranno nell’Abbazia di Westminster un quarto d’ora prima dell’inizio della cerimonia, mentre gli altri invitati potranno accomodarsi tra i banchi già dalle 8:30 del mattino. La tradizione vuole che siano la Regina Elisabetta ed il Principe Filippo gli ultimi a varcare la soglia dell’Abbazia prima dell’arrivo della sposa, accompagnata ovviamente da suo padre Michael.

Terminata la cerimonia, i novelli sposi percorreranno in carrozza la strada che porta dall’Abbazia di Westminster a Buckingham Palace, per poi affacciarsi al balcone alle 13:25 in punto. Saluti di rito, applausi e (forse) un bacio a beneficio dei flash, poi tutti al banchetto per brindare al matrimonio del secolo. E vissero felici e contenti (speriamo!).