Quanto conta l’Italia nell’ambito della politica internazionale? Direi ben poco, a giudicare dal trattamento ricevuto ieri dal nostro Premier Silvio Berlusconi in quel di Washington. Che gli abbiano tirato dietro la statuetta della Casa Bianca? No, peggio, molto peggio!
Si era appena conclusa la prima giornata del Nuclear Security Summit ed il buon Silvio si apprestava a tornarsene al suo albergo con tanto di delegazione al seguito.
Ma, uscito dal Convention Center, lo attendeva una brutta sorpresa: gli organizzatori avevano dimenticato di mandare una macchina che lo riconducesse all’hotel, neanche si fosse trattato dell’ultimo rappresentante del più insignificante staterello sperduto chissà dove e non del presidente del consiglio di un Paese del G8.
Immaginate la scena: il Cavaliere che passeggia su e giù per il marciapiede e smoccola in tutte le lingue che conosce, chiedendo ai responsabili della sicurezza di poter tornare in albergo a piedi. Niente da fare: 40 minuti di sosta forzata per il nostro Silvio, che comunque ha avuto modo di vendicarsi, arrivando in ritardo all’appuntamento di stamattina e commentando:
Ho aspettato io, ora spettano loro…
Bravo Silvio, tieni alto il nome del’Italia!