Il dottor Conrad Murray ha ammesso alla polizia di aver fornito a Michael Jackson una serie di potenti farmaci nelle ore che portarono il Re del Pop alla morte poiché il cantante si lamentava della sua incapacità di dormire.

Nel nono giorno del processo per omicidio colposo, l’accusa ha presentato una registrazione su nastro in cui Murray parla con la polizia di Los Angeles (che ha avuto luogo il 27 giugno 2009), due giorni dopo la morte di Jackson.

Nelle due ore di interrogatorio, che non era mai stato fornito in pubblico, Murray spiega la sua storia con Jackson, rivelando che la prima volta che ha curato la star è stato nel 2006, quando lui ei suoi tre bambini erano coinvolti un attacco di influenza. Da quel giorno, il medico ha continuato a seguire Jackson, fino ad essere nominato come suo medico personale.

L’ammissione più interessante avvenuta durante l’intervista alla polizia, a che fare con le preoccupazioni di Murray, che ha affermato di aver preso tutte le precauzioni che erano in sua disposizione per aiutare a dormire Jackson, poiché non riusciva a dormire naturalmente.

Durante la chiacchierata con la polizia, Murray ha rivelato che egli iniziò a somministrargli i farmaci Lorazepam e Midazolam alle 1:30 del mattino del 25 giugno 2009, e continuò a farlo durante le nove ore.

La prova probabilmente avrà effetti negativi su Murray, che tra l’altro si è dichiarato non colpevole per, ed i suoi avvocati sostengono che Jackson si è somministrato la dose letale da solo.

La difesa fa acqua da tutte le parti ed il processo riprenderà martedì!!!

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Ultimo aggiornamento: Giugno 6, 2012

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