Sei dei medici che avevano in cura Michael Jackson non testimonieranno al processo per omicidio colposo contro il dottor Conrad Murray.
Il team della difesa del medico personale di Michael nega l’omicidio colposo del cantante, ed il giudice Michael Pastor del Los Angeles Superior Court Judge, ha respinto la richiesta della difesa di chiamare alla sbarra Arnold Klein, medico che aveva avuto precedentemente in cura Jackson.
Gli avvocati di Murray, hanno detto che Klein:
“somministrava frequenti iniezioni dell’analgesico Demerol senza validi scopi medici, divenne così fisicamente e psicologicamente dipendente dal Demerol”.
Peccato per Murray, poiché il giudice, non ha ritenuto la circostanza rilevante per il caso, facendo escludere dalla testimonianza altri cinque medici chiamati dalla difesa.
A difesa di Murray verranno ascoltati due dottori, David Adamas che, a detta degli avvocati di Murray disse alla polizia che la pop star era dipendente dal Propofol da chiamarlo il suo “latte”.
Gli avvocati della difesa volevano dimostrare che Michael era dipendente da farmaci antidolorifici prima che iniziasse a ricevere un trattamento dal Dr. Murray.
Murray ha ammesso di aver iniettato a Michael Jackson il Propofol, ma il team difensivo, vuole dimostrare che il cantante si fece somministrare poi da un altro medico un’iniezione di Demerol, che avrebbe poi causato la morte quel 25 giugno 2009.
Nei documenti del tribunale presentati ieri (29.08.11), la difesa degli avvocati Edward Chernoff e Nareg Gourjian ha sostenuto che il dottor Klein fu in qualche modo un fattore di morte per Michael. Il processo a Murray, che rischia fino a quattro anni di prigione, e la selezione della giuria per il processo avrà inizio l’8 settembre, e le dichiarazioni di apertura per inizio al processo il 27 settembre.
Rimane il fatto, che il cantante più famoso al mondo è morto a causa di un team d’incompetenti, pensate che adesso il grande Michael avrebbe avuto 53 anni.