Non che Elisa Isoardi abbia bisogno di conferme, ma l’aver visto i classici leoni da tastiera, dalla vita triste e probabilmente dagli attributi (ambosessi) risibili davvero, attaccarla per la sua prima foto in costume ci ha trasformato di fatto in tori che vedono rosso e vogliono attaccare.
Prima cosa: la maggior parte delle donne ci metterebbe la firma sul corpo di Elisa Isoardi, ergo se le si vuole contestare qualcosa, e sono comunque affari suoi, sono più le sue passate compagnie che le sue attuali cosce o polpacci a dover essere criticati. Anche perché, guardiamole bene: soffrono in quel momento della posizione in cui sono messe, ma anche così non fosse, molte donne quelle cosce le vorrebbero avere. Ecco quindi che un commento intriso di fat shaming da parte di una donna sull’aspetto della presentatrice dimostra solo la sua invidia e come non abbia né un filo di autostima né di coscienza: se stai bene con te stessa, che ti importa delle cosce della Isoardi tanto da insultarla?
I commenti ignobili provenienti dagli uomini che si nascondono dietro ad un monitor sono anche peggio: ed in questo caso si aprono tante possibilità. La prima è quello che di donne non ne veda abbastanza ed invece di prendersela con se stesso gli parte l’insulto gratuito mentre la seconda opzione, quella di solito più veritiera, è quella che ce l’ha piccolo e vive male la cosa: questo potrebbe portarlo ad attaccare una bella donna alla quale non frega nulla di farsi vedere al naturale perché sa nella sua testa che non potrà mai raggiungere una siffatta bellezza.
In tutti i casi il fat shaming è qualcosa di incredibilmente triste e stupido da fare, che di certo sottolinea come questi commentatori indefessi siano in realtà fessi al 100%. Ed anche (molto) patetici.