Chiara Ferragni, un inutile accanimento

Quello che riguarda Chiara Ferragni è un po’ un inutile accanimento. Non perché non debba essere giudicata legalmente per un potenziale reato. Ma perché sembra che tutti ce l’abbiano con lei perché ci fa sembrare sfigati.

E’ invidia quella nei confronti di Chiara Ferragni?

Ovviamente ci riferiamo un po’ alla copertina de L’Espresso decisamente too much se comparata a quelle fatte per persone condannate o ree di tutt’altre cose. E non è un problema di femminismo o meno: attenzione, rischiamo di arrivare al troppo che stroppia che ci porta a essere meno femministe di quel che dovremmo essere.

Il problema non è che Chiara Ferragni sia donna e che una copertina pubblicata l’8 marzo sembra essere irrispettosa. Il problema è la percezione che si ha dell’intera questione. E al netto di quello che può aver fatto e con lei anche altri protagonisti di questa storia, si è partiti con un processo mediatico che tra le altre cose, potrebbe muoversi a suo favore.

È un problema riscontrabile anche in altri ambiti a prescindere dal sesso: parte prima il processo mediatico che quello penale. In questo caso però sembra esserci di più. È possibile vedere gente che si accanisce contro di lei semplicemente perché più fortunata o capace di mettere in gioco tutto per raggiungere i suoi obiettivi.

Non prendiamoci in giro, non andiamo ad accanirci contro la qualunque. Ma una donna a capo di una azienda. E parlo anche di altre donne. In generale l’intera questione meriterebbe uno studio sociologico.

Come ci disturba la Chiara non lo fanno persone di qualsiasi sesso di peggiore tipologia. Anzi, li ammiriamo pure. Basterebbe citare un ex fotografo in tal senso.

Non appelliamoci alla satira quando questa non c’è

Se lo facciamo con uno, comunque, dovremmo farlo con tutti. Nel momento in cui lo facciamo con solo alcune persone selezionate che ci fanno prudere il cervello un po’ puzza. Non si vuole parlare di etica. Questo è ovvio. Ma dobbiamo vedere se è stata fatta satira nel modo giusto. Perché spesso sui social viene chiamata in causa la vignettistica satirica e tutto quel che ne concerne.

Probabilmente se in copertina su L’Espresso ci fosse stato una vignetta satirica su Chiara Ferragni nemmeno lei avrebbe detto nulla. Ma accusarla di essere un clown, usando Joker, per presentare un’inchiesta… l’approccio è un po’ troppo violento rispetto alla situazione.

E non perché non si rispetta la donna, ma perché viene a mancare il rispetto alla persona. Adducendo una satira che non è rilevabile. E cadendo nel grave errore di diventare politicamente scorretti nel momento in cui si cerca di sostenere il politicamente corretto.

Bisogna quindi fare due pesi due misure? E questo che ci si deve chiedere. Perché poi non ci si può lamentare che qualcuno pensi sia troppo o Fedez reagisca a prescindere da quelli che possano essere i loro rapporti al momento. E potremmo continuare così per ore.

Senza contare che nel momento in cui ci si renderà conto dell’inutilità dell’accanimento, nel caso fosse colpevole le si darebbe una sponda di non idonea risalita proprio per via… dell’inutile accanimento.

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