Sembra passata una vita da quando Tinto Brass la considerava come una delle muse ispiratrici preferite. A guardarla adesso Serena Grandi sembra un’altra persona, ben lontana dai personaggi erotici che era “costretta” ad interpretare.
Eh si, perché ripensando a quel periodo della sua vita, Serena ammette di essersi sentita un po’ obbligata da un ruolo che faceva impazzire molti uomini, ma che alla fine non le dava soddisfazioni:
La mia carriera andava benissimo, il mio nome faceva sempre botteghino. Ma era dentro, che mi sentivo male. Ero come un motore che non gira più; come una Ferrari che affonda nelle sabbie mobili.
Ma ora ha trovato l’occasione del riscatto e la nuova carriera sembra averla rivitalizzata. Ora si sente finalmente donna, forse perché ha raggiunto anche quella maturità sul documento che le permette di interpretare ruoli più vicini al suo modo di essere. Rivangando il passato, ricorda come in alcuni film l’abbiano imbruttita ed ingrassata per farla entrare nella parte della madre:
A 20 anni già ero la mamma di Lorella Cuccarini; a 32 quella di Carol Alt. Senza propormi mai altro: mi sfruttavano e basta, perché al noleggio significavo ancora bei soldoni.
Invece adesso la scelgono proprio per questo senso di maternità che riesce ad infondere, senza ricorrere a trucchi particolari per aumentarle gli anni. Ma non provate a farle ammettere che nel tempo sia cambiato il suo modo di dar vita ai personaggi:
L’anima dei miei personaggi è rimasta la stessa. Ho sempre interpretato ruoli positivi, rassicuranti. E’ la tecnica che è cambiata e, credo, migliorata.
E allora godiamocela così questa nuova Serena Grandi con una cinquantina di film alle spalle e una vita non sempre facile (ricordate l’arresto di qualche anno fa?). Acqua passata: ora c’è davanti un futuro da attrice matura, nella speranza che non la costringano già da ora ad intrepretare i ruoli di nonna…