Manuela Morabito, una delle protagoniste di Il cuore grande delle ragazze, film di Pupi Avati presentato all’ultimo festival di Roma e attualmente nelle sale, ha rilasciato un’intervista alla rivista Vanity Fair in cui ha raccontato anche la sua preparazione per interpretare la romanissima (e veracissima) signora Osti:
È stata una bella sfida: ho guardato in loop i film Risate di gioia e L’Onorevole Angelina con Anna Magnani, sono andata nelle borgate a sentire il romanesco della strada, a parlare con la gente. E poi devo dire grazie a mio fratello (che) ha un centro estetico dove lavorano un sacco di ragazze dei quartieri più popolari della città – Tor Bella Monaca, Testaccio -, il “còre de Roma”, insomma: a loro facevo leggere il copione e le registravo per impararne la pronuncia. Grazie a queste persone ho riscoperto una romanità, ma anche una umanità che non c’è più.
Il matrimonio è durato nove anni, ma ne abbiamo vissuti dodici insieme, tra fidanzamento e convivenza.
La Morabito ha anche svelato di non esser riuscita a rimanere incinta, nonostante ce ne fosse la volontà quando era sposata. E per il futuro ha confessato:
Piuttosto che accanirmi proverei con l’adozione. Ma non giudico chi sceglie altre vie: io stessa ho fatto un tentativo con l’inseminazione artificiale, anche se pensavo che non l’avrei mai fatta.
Infine, una dichiarazione sui tradimenti, tema del film di Avati:
Una sbandata, dopo tanti anni di relazione, ci può stare. Anzi, forse varrebbe la pena che entrambi i partner decidessero di distrarsi un po’. Le corna sono come un bel gelato quando fa caldo: alla fine, perché no?
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