Tra i tanti problemi che
Janet Jackson sta affrontando in questo periodo – come il flop del suo ultimo album “Discipline” e lo stop alla campagna di promozione da parte della sua casa discografica con relative discussioni e litigi pieni di veleno tra l’entourage – arriva almeno una buona notizia.
Ricordate per caso la storica performance televisiva di Janet nel lontano – mica tanto, in fondo – 2004, durante l’intervallo della 38esima edizione dei celebri
Superbowl? Il seno al vento in mondovisione della cantante con relativo
capezzolo – coperto da un simpatico piercing a forma di sole – provocò non pochi dissapori e un grande scossone a livello politico. E tutto questo perché il suo collega di palco per quell’occasione,
Justin Timberlake, le strappò con violenza il vestito proprio
in prossimità del décolleté. Una casualità o una scelta motivata dalla voglia di far alzare un polverone?
Al di là dei reali motivi, oggi finalmente la Cbs è stata assolta dallo “scandalo” e non dovrà versare neanche un dollaro di risarcimento per buon decoro.
E così la Commissione Federale delle Comunicazioni, che vigila sulle regole del sistema televisivo, è stata messa k.o.: annullata infatti la sua richiesta di una multa di ben 364.000 euro dritta dritta alla rete televisiva. Secondo il tribunale, infatti, la Commissione si sarebbe comportata “in maniera arbitraria e capricciosa, sanzionando la Cbs per pochi secondi di nudo”.
Insomma, il succo di tutta questa storia ormai un po’ stagionata è che il seno al vento della cantante di fronte a un pubblico di 90 milioni di telespettatori non è da imputare alla Cbs che si è sempre dichiarata estranea alla vicenda. Nessun tipo di accordo, infatti, ci fu tra la rete e la Jackson in merito all’eventualità di un’esibizione hot.
Anche in questo caso possiamo affermare che tutto è bene quel che finisce bene… soprattutto col se(n)no di poi…