Marina Ripa di Meana, nuda per beneficenza

 

Marina Ripa di Meana è una di quelle donne che amano lo scandalo e niente e nessuno potrà mai fermarla, neanche l’avanzare dell’età. E così, a 66 anni, ha deciso di spogliarsi per l’ennesima volta.

 

Il servizio, sulle pagine di Diva e Donna, mostra Marina nell’intimità della sua casa, a letto, seduta al al pianoforte, rigorosamente senza veli.

 

I suoi gesti “folli”, però, hanno sempre avuto alle spalle un sapore benefico. Come quando Marina, tanti anni fa, si spogliò contro le pellicce. Oggi, invece, lo fa per sostenere l’associazione per la lotta contro i tumori.


E a chi le chiede se sia stato difficile mostarsi nuda a 66 anni:

Semmai è troppo facile farsi fotografare a 20, 25, 30 anni… Mi sono ridotta i capezzoli più di 30 anni fa in Brasile e da allora non ho fatto più niente al mio corpo. Penso che nelle pieghe, nel cedimento di un muscolo si nasconda una verità: c’è un corpo che parla e che può essere anche molto attraente. Mentre un corpo super patinato, levigato, non è diverso dai manichini che vedi esposti nei grandi magazzini. 

 

Mah, come darle torto? E poi per Marina il nudo è arte.

Ho sempre pensato che ci siano corpi che non sono mai volgari: credo che il mio sia uno di quelli, anche se non è mai stato perfetto e mi sono riconosciuta sempre tantissimi difetti. 

 

 

Ora la sua prossima missione riguarda la realizzazione di un calendario benefico, ma non vuole certo ragazzine come aspiranti modelle.

Voglio trovare undici signore pronte a mettersi a nudo per raccogliere fondi per sostenere la ricerca per combattere il cancro, altrimenti sarò costretta a posare io per tutti i 12 mesi. Mi piacerebbe che accettassero Catherine Spaak, Marisa Berenson, Benedetta Barbini, Edwige Fenech, Virna Lisi, Stefania Sandrelli, Florinda Bolkan, Marta Marzotto, Dacia Maraini…. 

 

E state attenti: guai a remare contro i suoi pensieri…

Questo è un modo per dimostrare che ancora sono viva, che ho un corpo vivo. Non è un fatto di sentirmi affascinante. È qualcosa di molto più profondo: è un modo per esorcizzare le paure che ho avuto in questi ultimi anni, il fatto che sono stata poco bene, che combatto con lo spauracchio del cancro e ho ancora in ballo un nuovo intervento da affrontare a breve. Eppure voglio gridare che, malgrado tutto, mi sento sana, viva ed è proprio questo che mi darà la grinta per sconfiggere questo male subdolo

 

 

Davanti a un qualcosa di così grande, alziamo le mani.

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