Flavio Briatore, parla la moglie segreta (seconda parte)

Foto: AP/LaPresse

Avevamo lasciato Marcy Schlobohm, ex modella americana e prima moglie di Flavio Briatore, raccontare in un libro non autorizzato il loro incontro, la nascita dell’amore, e poi la vita di lusso. Sulle pagine di Oggi, ecco allora arrivare le nuove dichiarazioni.

Davamo tante feste con molti invitati, gente elegante. Mangiavamo caviale e bevevamo champagne. Mi trovavo molto bene, tutti erano gentili con me. Per Flavio ero come un gioiellino, ero la sua fonte di bellezza. Un po’ come tutte le sue donne, del resto. Facevamo una bella vita, le cene, il Nepentha. C’erano i vip, c’erano le modelle. Se non eri importante non potevi entrare: per Flavio, la porta era sempre spalancata. Non si faceva mancare nulla: aveva una Rolls, poi si comprò una Mercedes. Aveva un cameriere e un cuoco personale. E poi, avevamo una casa a Saint Thomas e un appartamento a New York. Viaggiavamo. Furono anni indimenticabili.

Ma di cosa si occupava Flavio in quegli anni?

Innanzitutto, faceva l’agente di cambio: lavorava in Borsa. So che aveva delle sue aziende. Poi faceva il discografico. Era molto amico di Iva Zanicchi, per esempio. Flavio le faceva da intermediario: organizzava le serate, i concerti. Gliene organizzò uno anche qui, a New York. Era il 1985, se non sbaglio. E c’erano Loredana Bertè, Pupo. Venivano anche a casa nostra, a Milano. Iva venne pure a Saint Thomas. Lei e Flavio erano molto amici. È una donna fantastica.

Tante le frequentazioni con personaggi fin troppo noti: Emilio Fede, Bettino Craxi, tutta la bella società dell’epoca.

Fede era un tipo parecchio simpatico, mi faceva molto ridere. Scherzava sempre. Mi ha invitato anche in tv, una volta. Così, per un pomeriggio, sono stata nel pubblico di una sua trasmissione.

E noi scopriamo tutto questo solo ora. Diciamocelo però: la vita non ci è cambiata di una virgola, eh.

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