C’è chi non ha problemi a parlare del suo passato sentimentale e ad ammettere i vari fallimenti. Tra queste persone c’è
Mariah Carey che dal 1993 al 1998 fu moglie del manager Sony
Tommy Mottola.
Mariah ha ammesso che quel matrimonio fu uno sbaglio sotto molti punti di vista, anche a causa della sua giovanissima età.
Penso spesso che sia stato un grande errore sposarmi così giovane. Il mio matrimonio con Tommy nacque a causa di molte pressioni.
Sarà pure così, ma bisogna ammettere che quelle nozze diedero anche una bella spinta alla Carey per la sua carriera. Eppure lei – povera stella – non era felice…
Non ho parole per descrivere il mio matrimonio. Era una sorta di reclusione, di rapimento in una gabbia dorata. Oggi, comunque, guardo al passato e ne conservo alcuni ricordi. Ci sono stati, ovvio, sia momenti buoni che spiacevoli episodi.
A quel tempo, però, Mariah forse non era ancora
la diva capricciosa che oggi conosciamo tutti, e associava a certi termini anche significati diversi. Ad esempio ha rivelato che è stata
sua madre a mostrarle il vero significato di
essere una “diva”.
Ho ricevuto una grande lezione di vita da mia madre, e molte persone neanche sanno cosa significhi essere una “diva”. Mia madre ha lavorato duramente nella sua vita per supportare tutta la nostra famiglia.
E oggi esser diva per Mariah
ha tutt’altro senso. Basta pensare che la cantante, impegnata da settimane nel lancio del suo nuovo album E=MC²,
ha appena presenziato all’Empire State Building per l’occasione tirato a lucido e e
illuminato di luci bianche e rosa.
Egocentrismo allo stato puro.