Max Mosley è un gran bugiardo!

Non si placa lo scandalo sessuale che ha coinvolto il Presidente della Fia, Max Mosley, filmato in un’orgia nazista con cinque prostitute qualche giorno fa. La vicenda poteva essere archiviata, se il signore in questione avesse fatto la mossa più logica per uno nella sua posizione: dimettersi!

Ma così non è stato e, dopo le scuse ufficiali presentate ai membri del Consiglio e a tutto il baraccone della Formula Uno, Mosley è passato al contrattacco, denunciando il News Of The World (il tabloid che ha pubblicato il video domenica scorsa) per diffamazione e danni illimitati. Certo che il coraggio e la faccia tosta non gli mancano!

E’ tutta una montatura! Non era un’orgia a sfondo nazista ed i miei gusti sessuali non devono riguardare nessuno.


Questo il Mosley-pensiero all’indomani della pubblicazione del video, nella speranza di mantenere la sua carica e di non essere buttato fuori a calci nel sedere.

Ma il giornale inglese non ci sta e, come se non fosse bastato il sex-tape a smentire il Presidente della Fia, ha pubblicato ieri un’intervista esclusiva ad una delle cinque prostitute ingaggiate da Mosley per i giochi perversi. Altro che montatura, leggete e fatevi un’idea.

Max non poteva ignorare che l’orgia sarebbe stata in stile nazista, perché è stato proprio lui ad organizzare il tutto, ordinando che durante l’incontro si parlasse esclusivamente in lingua tedesca. Ha voluto incontrare personalmente tutte le ragazze prima del fattaccio, disponendo anche che si affittassero degli abiti idonei per l’ambientazione particolare.

Per di più, la videocamera usata per la registrazione del video era di sua proprietà e proprio lui l’ha sistemata sul davanzale di una finestra, per potersi gustare la scena in tutta calma nei giorni successivi.

Purtroppo per lui, non è stato l’unico a potersi gustare la “simpatica scenetta” e le immagini sono così chiare da non lasciare dubbi sulla versione sostenuta dalla ragazza.

Del resto, come dice giustamente lei:

Chi pagherebbe 2500 sterline senza riservarsi il diritto di scegliere lo scenario?

L’intervista poi prosegue e si scoprono altre verità scomode per Mosley:

Lui chiede i nostri servizi 3 o 4 volte ogni anno. Accade soprattutto a Londra, in piccoli appartamenti che vengono affittati come camere di tortura. Il tema non è sempre stato nazista: qualche volta abbiamo inscenato un processo che poteva durare fino a 5 ore.

Che gli piaccia “farlo strano”, lo avevamo capito da un pezzo, ma non riusciamo a spiegarci il motivo per cui continua a negare l’evidenza. Dimettiti Max, è l’unica cosa sensata che tu possa fare!

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