La mia anima, da allora, è segnata, ma spesso le cose brutte diventano belle. Sono sempre stato un tipo orgoglioso: riconosco che sia un atteggiamento stupido. Se non impari a perdonare, rischi di restare solo. Oggi Sophie, mia figlia, viene prima di tutto. Per merito suo allenarsi a perdonare è diventato quasi un gesto automatico: è come farsi un muscolo in palestra, ci si allena all’amore. Amo allo stesso modo solo mia figlia. Non credo più all’assoluto, ma al compromesso.
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