Provate a passare in rassegna la carriera di Madonna e a trovare un qualcosa che la popstar non abbia ancora fatto.
Bene, se state pensato alla regia, dobbiamo dirvi che avete sbagliato. Perché per Madonna, cinquant’anni il prossimo agosto, si è aperta anche quella porta.
Il nome della sua opera prima come regista? “Filth & Wisdom“, pellicola che è stata appena presentata al Film Festival di Berlino.
E Madonna, per promuovere al meglio il film, è volata a Berlino insieme a una parte del cast.
In occasione della conferenza stampa, stretta in un abito nero lungo e accollato, ha dichiarato:
E’ la prima ma non sicuramente l’ultima volta. Ho fatto un film perché volevo imparare come si fa e perché da tanti anni volevo farlo. Ma ho dovuto trovare il momento giusto per poter mettere da una parte la mia carriera di cantautrice.
Chissà se il marito regista, Guy Ritchie, centra qualcosa…
A Guy ho chiesto se poteva darmi un consiglio prima di cominciare, perché non avevo veramente idea di cosa volesse dire gestire un set cinematografico, e non tanto nella fase di montaggio, quanto prima dell’inizio delle riprese. E lui mi ha detto: «credere in sé stessi, questa è la cosa più importante che devi trasudare sul set», ed è stato davvero un buon consiglio.
Ah, ecco!
Inoltre, ai giornalisti che le hanno chiesto quanto ci sia di autobiografico, ha risposto così:
Certo che mi identifico con il film, c’è una parte di me in ogni personaggio, anch’io ho lottato prima per fare la ballerina poi per cantare, anch’io non sapevo come pagare l’affitto e dovevo arrangiarmi.
E il suo rapporto con la felicità?
Trent’anni fa la felicità per me era convivere con me stessa, avere un tetto sulla testa, sopravvivere a New York e sperare che qualcuno ascoltasse la mia voce. Oggi per essere felice mi basta non perdere quello che ho. Non significa che il successo mi abbia dato sicurezza, l’ansia e la trepidazione davanti a un nuovo impegno non sono così lontane da quelle che vivono i personaggi del film.
Ma andiamo al succo del discorso. Di cosa parla il film? La commedia narra le vicende di A.K., un immigrato ucraino, poeta e filosofo, che cerca fortuna e successo con la sua band musicale di zingari punk. Per arrivare a fine mese, lavora come travestito e deve soddisfare tutti i suoi clienti che lo vogliono vedere vestito in molteplici ruoli. Intanto, a casa, lo aspettano due donne: la ballerina, Holly, costretta anche lei a esibirsi in un locale di lap dance, e Juliette, una ragazza che aiuta i bambini africani.
Insomma, un gran bel casino. Poi qualcuno di voi mi rispiega la storia e mi dice anche i nomi dei critici di Berlino che hanno promosso Madonna come regista…