La Sincerità di Arisa spopola sul web a suon di parodie

Frangettone a coprirne il viso, occhialoni da studentessa modello, nasone ad occupare l’intero obiettivo: è tutta un’esagerazione la nostra Arisa. L’unica caratteristica ‘ina ina’ è quella voce tanto flebile quanto musicale, che le è valsa tante simpatie nel corso dell’ultima edizione del Festival di Sanremo.

Brutta? Ma no, solo un tantino strana con quelle gonne larghe con sottogonna al seguito e quei calzini da bambina che fanno pendant con la vocina. Un personaggio unico in un mondo nel quale si dà più importanza al vestito (anzi allo svestito) che non alla sostanza. Un personaggio che non poteva passare inosservato e che si sta ritagliando il suo spazio anche grazie alle numerose imitazioni e parodie che circolano quotidianamente sul web. Ed allora eccole, per la gioia dei vostri sensi, in una serie di video assolutamente imperdibili (e ricordate che il dolce sta in fondo!).

Ed ecco allora che la Sincerità di Arisa diventa improvvisamente “Immunità”, ad uso e consumo di tutti gli antiberlusconiani, con tanto di foto del Premier e del ministro della giustizia Alfano.

Un motivetto ripreso anche da Marco Travaglio, che ne intona una strofa nel corso della trasmissione Annozero, trasformandola in “Silvio Pascià”

Come non scomporsi dalle risate di fronte alla “Verginità” di Riky Malva? A volte sembrerà incredibile, ormai non credo all’impossibile, vergine per l’eternità!

E come reagireste se il vostro partner vi raccontasse i suoi tradimenti a suon di musica, intonando “l’Inferdetà” di Enzo Costanza? Beh, raccontate in questo modo anche un paio di corna si possono perdonare…

E se poi la suddetta confessione vi lasciasse qualche bruciore di stomaco, potreste sempre rifarvi con “l’Acidità” del prossimo video…

Poteva poi mancare un coro da stadio? E figuriamoci se non provvedevano quei creativi dei napoletani, con il simpatico “S’adda signa’!”

E concludiamo la carrellata con il video a mio avviso più divertente, sebbene l’argomento trattato dai Gem Boy sia di quelli da toccare ferro con una mano e grattarsi con l’altra…

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